Alla scoperta dell’acqua
L’acqua è un elemento naturale che viviamo ogni giorno, attraverso delle esperienze dirette possiamo scoprire molte cose che la riguardano. L’esperienza diretta diviene la prima forma di conoscenza, una conoscenza che non è acquisita perché raccontata da qualcuno ma scoperta.
Le mani, gli occhi, le orecchie, ogni senso diventa strumento di conoscenza.
La stagione invernale, e le sue manifestazioni meteorologiche, facilitano il lavoro delle insegnanti per introdurre argomenti che sono sotto gli occhi di tutti. Uno di questi è l’acqua.
Essere insegnanti in questo senso è una grande opportunità che ci consente,
come adulti,
di non perdere mai lo stupore nel guardare a ciò che ci circonda.
Con la sezione dei bambini di 3 anni è stato possibile sperimentare come un fiore di carta chiuso, se posto in una bacinella di acqua, si apre. Questa esperienza ha permesso ai bambini di riflettere sui concetti aperto/chiuso.
L’occasione di vedere alla finestra uno straordinario arcobaleno ha permesso alle insegnanti di proporre ai bambini, tra le altre attività, di realizzare un arcobaleno colorato con l’acqua. I bambini hanno potuto colorare i fogli di carta assorbente che, se posti in acqua, formano dei bellissimi e straordinari arcobaleni.
I bambini che non hanno potuto partecipare alle esperienze in classe sono stati protagonisti di attività didattiche a distanza. La programmazione, parallela a quella di sezione, è stata realizzata grazie alla collaborazione dei genitori, grandi protagonisti di questa epoca straordinaria. L’acqua è stata osservata e sperimentata nei suoi odori, colori e sapori.
Le emozioni accompagnano ogni esperienza di apprendimento.
Se vogliamo che i bambini apprendano ottenendo il meglio da sé,
dobbiamo farli apprendere con il sorriso.
D.Lucangeli
La sezione dei bambini di 4 anni si è avvicinata all’acqua osservando dapprima il suo colore.
L’insegnante ha poi lanciato una possibilità di riflessione: “L’acqua è sempre trasparente?”
Il bambino posto di fronte a domande gli consente di darsi risposte e fare ipotesi gli permette di acquisire un metodo di conoscenza basato sulla curiosità e volto alla scoperta.
I bambini hanno sperimentato il colore nell’acqua e ci siamo cimentati in un esperimento di “trasferimento di colore” e creazione colori secondari.
Purtroppo non è riuscito.
Abbiamo fatto delle ipotesi, pensato a quale variabili avrebbero potuto permettere la buona riuscita dell’esperimento.
Come dei veri scienziati il giorno dopo abbiamo riprovato.
Abbiamo aspettato, ma l’esperimento non ha dato il risultato atteso. Con pazienza abbiamo dato senso a questa esperienza e abbiamo raccontato delle volte in cui qualcosa non ci è riuscito. Come possiamo affrontare i fallimenti?
L’errore è parte di un processo di insegnamento
D.Lucangeli
L’educazione nelle scuole dovrebbe avere come obiettivo principale la formazione di donne e uomini capaci di inventare cose nuove, che non finiscano per ripetere semplicemente ciò che le generazioni precedenti hanno fatto; donne e uomini creativi, inventivi e amanti delle scoperte, che abbiano uno spiccato senso critico, che verifichino senza prendere per buono tutto quello che viene detto loro.
J. Piaget
Dopo il colore è stata la volta dell’odore dell’acqua.
La conoscenza parte sempre dalla sperimentazione. Allestiamo un piccolo tavolo con il materiale che useremo e iniziamo a promuovere nel bambino l’azione, unica vera via della conoscenza.
Quando insegni qualcosa a un bambino, lo stai privando per sempre della possibilità di scoprirlo da solo.
J. Piaget
Dopo aver sentito l’odore è stato possibile giocare ed aggiungere qualche odore all’acqua, sperimentarne il sapore.
La prima premessa per lo sviluppo del bambino è la concentrazione.
Il bambino che si concentra è immensamente felice.
M.Montessori
Pensare e creare attività in cui il bambino possa sperimentare la sua concentrazione significa pensare a momenti in cui l’insegnante possa assumere un ruolo di osservatore, testimone consapevole di ciò che si sta manifestando.
Permettere al bambino di fare le proprie scoperte in piccolo gruppo significa promuovere occasioni di collaborazione, costruzione del sapere in modo cooperativo, dove l’altro è un attore protagonista del mio sapere stesso.
Nell’acqua alcuni oggetti galleggiano.
Ecco allora che l’esperienza del galleggiamento ci permette anche di far sperimentare ai bambini un disegno nuovo, il disegno dal vivo. Il disegno è un linguaggio visivo dove la mente utilizza la mano al posto della parola e la mano diventa così un prolungamento della mente. I bambini, disegnando dal vero, sviluppano il senso dell’osservazione, delle proporzioni e liberano il loro segno grafico personale rappresentato cosi non solo il vero ma anche le loro percezioni.
Ecco allora che mentre un gruppo gioca a prendere con le pinze gli oggetti galleggianti (stimolando forza nella muscolatura della mano e coordinazione ovulo-manuale), l’altro disegna ciò che vede.
Anche per coloro che stanno a casa le attività didattiche continuano e la collaborazione delle famiglie permette ai bambini di fare esperienze accompagnati dall’insegnante che “segna” cioè traccia la direzione della scoperta che però è tutta del bambino.
I bambini della sezione dei 5 anni in occasione della neve hanno potuto scoprire il cambiamento di stato da solido a liquido, quali saranno le condizioni perché la neve si sciolga?
Ecco allora che il calore della mano crea trasformazione, fa nascere meraviglia.
L’acqua per la sezione dei 5 anni è stata un’esperienza da fare con tutti e cinque i sensi. L’acqua è stata colorata, mescolata ad altre sostanze, assaggiata.
La conoscenza, per essere integrata, deve necessariamente trovare forma e colore nella rappresentazione grafica che diventa qui strumento di consolidamento della conoscenza e documento dell’esperienza svolta.
I bambini a casa che seguono la DDI scoprono in modo diverso dai loro compagni, ma si creano connessioni, incontri e esperienze nuove, che seguono anche gli interessi personali.
Quando lavori con i bambini devi stare in una sorta di attesa dubitativa,
essere capace di sorprenderti per ciò che non ti aspetti.
I tuoi interventi devono essere sempre accorti, delicati, silenziosi, poco eclatanti,
è sufficiente che i bambini sentano la tua presenza, sentano che sei con loro,
questo li renderà fiduciosi e consapevoli di ciò che sta succedendo e di ciò che stanno apprendendo….
devi lasciare che siano loro gli autentici protagonisti.
L. Malaguzzi