GITA A “LA QUERCIA DELLA MEMORIA”
Mercoledì 12 giugno i bambini della scuola dell’infanzia di Caldarola si sono recati a La Quercia della memoria per una giornata immersi nella natura: un’occasione unica per i bambini che hanno potuto esplorare l’ambiente, stimolare la loro curiosità e giocare con gli elementi naturali.
GITA A “LA QUERCIA DELLA MEMORIA”
Il giorno mercoledì 12 giugno i bambini della scuola dell’Infanzia di Caldarola sono andati in gita all’agriturismo biocologico La Quercia della Memoria a Vallato di San Ginesio.
Ad attenderci al nostro arrivo c’era Federica che ci ha accolti con un grande sorriso.
Federica ci ha invitati a cambiarci le scarpe per poter subito iniziare le attività previste.
Ci siamo messi in cammino e a piedi abbiamo raggiunto un prato: di lì a poco ci saremmo divisi in due gruppi.
I bambini del gruppo che si sono avviati verso il fiume sono stati dotati di piccoli strumenti di osservazione: una foglia, una corteccia o un sasso possono diventare interessanti oggetti di studio e l’ambiente all’aria aperta è il laboratorio per eccellenza per i i bambini che, per natura si pongono domande, fanno ipotesi: una lente di ingrandimento, uno stetofonendoscopio e tanta curiosità sono stati gli strumenti di lavoro dei nostri piccoli esploratori.
La prima premessa per lo sviluppo del bambino è la concentrazione. Il bambino che si concentra è immensamente felice. (M.Montessori)
Il ritrovamento di un piccolo guscio schiuso ha destato molta curiosità nei bambini che hanno avanzato delle ipotesi sul tipo di uccello che lo abitasse: questi materiali, una volta raccolta, possono diventare oggetto di ulteriori ricerche da svolgere in classe. Apprendere non è mai stato così divertente e spontaneo!
L’ambiente deve essere ricco di motivi di interesse che si prestano ad attività e invitano il bambino a condurre le proprie esperienze. (M.Montessori)
Ci siamo poi spinti fino al fiume, ai bambini è stato affidato il compito di andare alla ricerca degli Acquamostri: piccoli animaletti acquatici che scavano dei buchi nelle pietre. I bambini, che prendono sempre seriamente i compiti che vengono loro affidati, si sono messi subito alla ricerca.
Non possiamo creare osservatori dicendo ai bambini: “Osservate!”, ma dando loro il potere e i mezzi per tale osservazione, e questi mezzi vengono acquistati attraverso l’educazione dei sensi. (M.Montessori)
Federica ci mostra una sfera magica, che lanciata nel fiume segue la corrente. Abbiamo osservato il suo scorrere sull’acqua e abbiamo scoperto che il fiume ad un certo punto aveva un ristagno…i bambini che sono grandi osservatori di ciò che accade intorno a loro formulano delle ipotesi: questa inclinazione alla ricerca è presente in tutti i bambini e può essere coltivata offrendo loro domande che consenta loro di osservare i fenomeni, stimolarli alla ricerca di risposte. I bambini non vogliono le spiegazioni, non hanno bisogno di adulti che sappiano tutto, perché le spiegazioni “impigriscono” la loro voglia di sapere, i bambini hanno bisogno di adulti che problematizzino le questioni, le lascino aperte…andando a stimolare quell’indagine della realtà così meravigliosa e necessaria ai processi creativi futuri.
L’adulto deve dare e fare quel tanto che è necessario affinché il bambino possa utilmente agire da solo: se fa meno del necessario, il bambino non può agire utilmente; se l’adulto fa più del necessario, e perciò si impone o si sostituisce al bambino, spegne i suoi impulsi fattivi. (M. Montessori)
È necessario che l’insegnante guidi il bambino, senza lasciargli sentire troppo la sua presenza, così che possa sempre essere pronto a fornire l’aiuto desiderato, ma senza mai essere l’ostacolo tra il bambino e la sua esperienza. (M. Montessori)
Il gruppo che è rimasto in un primo momento nel prato ha giocato con il fango e l’acqua, grazie all’uso di piccoli telescopi hanno osservato le foglie, rimanendo incantati da questa vista ravvicinata.
L’ambiente deve essere ricco di motivi di interesse che si prestano ad attività e invitano il bambino a condurre le proprie esperienze. (M.Montessori)
Una bacinella, dei fiori colorati, un bastone e un pò di fantasia hanno trasformato i bambini in piccoli erboristi: l’obiettivo era fare un profumo. Questa attività comporta una attenta ricerca del bambino del fiore da raccogliere, discriminando i colori, gli odori, la forma, aiutandoli nei processi di differenziazione.
Il lavoro dei bambini non produce un oggetto materiale, ma crea l’umanità stessa: non una razza, una casta, un gruppo sociale, ma l’intera umanità. (M.Montessori
Dopo aver giocato e fatto molte scoperte siamo tornati “alla base” per il pranzo al sacco che abbiamo consumato all’ombra di un mandorlo; subito dopo, non ancora stanchi i bambini hanno potuto giocare nel bellissimo parco di giochi di legno presente in struttura.
Alcuni bambini, impazienti di conoscere gli animali presenti, hanno approfittato della presenza di una insegnante del posto per andare a presentarsi alle caprette e alle pecore.
Le caprette erano affamate…bisogna subito mettersi all’opera per preparare loro da mangiare. I bambini, divertiti, hanno scelto i grani, li hanno macinati e poi offerti agli animali.
Il lavoro manuale con un fine pratico aiuta ad acquisire una disciplina interiore. (M.Montessori)
A questo punto…dopo tanta fatica e collaborazione, è arrivato il momento di offrire agli animali quello che abbiamo preparato.
Ma ad un certo punto succede una cosa inaspettata…. la pecora, incuriosita dalla presenza dei bambini, e iniziando a sentire l’odore di cibo… ha iniziato a girare per l’aia alla ricerca di qualcosa da mangiare; i bambini hanno iniziato a correre per evitare che “Lu pecorò” (come è stato simpaticamente chiamato da alcuni bambini) scambiasse un sederino per una pagnottella di pane.
E’ stato un momento così divertente…i bambini correvano felici e divertiti e la pecora anche, con stupore abbiamo osservato che i bambini non erano spaventati da ciò che stava accadendo: sui loro visi tanti sorrisi, un sorriso forse misto di divertimento e timore. La pecora ha messo il naso…e i denti, ovunque sentisse odore di cibo.
Federica, prima di andare via ci ha mostrato quanto strato di pelo ha la pecora e quanto è rosa la sua pelle sotto. di lì a qualche giorno la nostra nuova amica pecora sarebbe stata tosata, la sua lana lavorata per creare tanti caldi prodotti per l’inverno.
E’ stata una giornata piena di esperienze a contatto con la natura: i bambini si sono interessati spontaneamente a quello che li circondava. Gli adulti hanno proposto senza intervenire, lasciando che emergesse in ciascuno la curiosità, quella spinta di conoscenza che promuove la crescita di ciascuno di noi, a qualsiasi età.
La figura del bambino si presenta possente e misteriosa, e noi dobbiamo meditare su di essa perché il bambino, che chiude in sé il segreto della nostra natura, divenga il nostro maestro. (M.Montessori)