Ultima modifica: 4 Giugno 2014
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Intervista al regista Francesco Facciolli

Gli alunni della classe IC intervistano l’attore e regista Francesco Facciolli che ha animato il Laboratorio di teatro per tutto l’anno scolastico.

Gli alunni della classe IC intervistano l’attore e regista Francesco Facciolli, dal 1998 direttore artistico della compagnia maceratese ‘’Teatro dei Picari’’.

Attivo nella nostra regione nel 1983, l’attore Francesco Facciolli vanta nel proprio dna teatrale l’esperienza di un nonno che ha calcato le scene a fianco di Totò ed Eduardo de Filippo. Dopo una iniziale esperienza di cabaret è approdato alla Commedia dell’arte con una rivisitazione della maschera di Pulcinellla che gli è valsa, oltre  a vari premi nazionali,  un prestigioso riconoscimento al Festival mondial du Thèatre di Montecarlo nel 2009. Impegnato da anni nel  progetto del Teatro educativo inclusivo, è relatore ed organizzatore di importanti convegni e workshop nell’ambito dell’A.G.I.T.A , ente nazionale di formazione ed informazione del Teatro nella scuola e nel sociale.

Da quanti anni lavora nel mondo del teatro e a quanti spettacoli ha preso parte?

Negli anni ’80  facevo parte di un gruppo di cabaret, poi nel 1993 ho frequentato un corso di Teatro e da allora non ho smesso più. In questi anni ho preso parte  a circa 30 spettacoli come attore, regista e autore.

Quale è stata la persona più determinante nel suo percorso di attore?

Ogni incontro nella mia vita di attore è stato importante e mi ha lasciato qualcosa, ma i più determinanti sono stati Michele Monetta (maestro di Mimo) e Claudia Contin (maestra di Commedia dell’Arte e fantastico Arlecchino).

Qual è il suo attore preferito o quello a cui  si ispira per il suo lavoro?

Non ho un attore preferito in assoluto, in ognuno cerco di cogliere un aspetto che può interessarmi o che può essere utile al mio “essere attore”.

Tra i personaggi interpretati qual è quello a cui è rimasto più legato?

Sicuramente Pulcinella. Ho cominciato a “vivere” Pulcinella nel 2001 e da allora non ho smesso più.

Quali emozioni prova quando recita?

Non riesco con le parole a descrivere quello che provo quando recito, so solo che è una delle sensazioni più belle che si possano vivere.  Voi cosa avete provato?

 L’emozione prima di uno spettacolo è sempre la stessa o diminuisce con il passare del tempo?

E’ sempre la stessa, guai se dovesse diminuire! Significherebbe che è ora di smettere.

Le piace di più recitare in commedie o in opere ‘’serie’’?

Mi piace recitare.

Perché ha fatto la scelta di dedicarsi al teatro educativo per ragazzi?

Perché con i ragazzi il circolo di energie e di entusiasmo è fortissimo. Anche vincere le iniziali resistenze, i primi dubbi, le diffidenze… Alla fine la soddisfazione è enorme.

E’ più piacevole lavorare con i  ragazzi  o con gli adulti?

Sono due cose completamente diverse. Si percorrono strade diverse per raggiungere mete diverse. Sono esperienze che si completano a vicenda, quello che manca a una lo dà l’altra e viceversa.

Aveva già messo in scena l’Odissea in anni passati?

No. Quella con voi è stata la prima esperienza con questo testo.

Quali sono state le difficoltà che ha incontrato lavorando con noi?

Ho dovuto combattere contro la vostra diffidenza e i vostri dubbi. A volte mi è mancata la vostra energia e la vostra attenzione. Devo ringraziare la vostra insegnante Paola Consolati che mi è stata sempre vicino e mi ha sostenuto ed aiutato nei momenti più difficili. Lei vi conosce e ha permesso a me di avvicinarmi di più a voi.

In cosa siamo migliorati?

Con l’avvicinarsi dello spettacolo ho visto la vostra attenzione ed il vostro impegno crescere e questo è stato molto importante. Siete migliorati nella gestione dello spazio e del ritmo. Sono stato molto contento del lavoro che avete fatto con le scenografie. Sia nella realizzazione (e per questo tutti noi dobbiamo ringraziare la Prof.ssa Loredana Corvaro) che nella gestione dei cambi durante lo spettacolo. In teatro non si finisce mai di imparare, io stesso dopo tanti anni frequento ancora corsi e leggo libri di Teatro per migliorarmi sempre di più.

Ma almeno un poco siamo riusciti a farla divertire?

Assolutamente si! Se mancasse il divertimento non si potrebbe fare Teatro. Ma io… almeno un poco sono riuscito a farvi divertire?

Grazie ragazzi, di tutto. Del vostro tempo, della vostra attenzione, dei vostri sorrisi, del vostro lavoro e del vostro impegno.  Ad maiora!