Ultima modifica: 11 Maggio 2020

La scuola…a casa (sez A)

La scuola è chiusa ma le attività didattiche continuano. L’uso delle piattaforme permette agli insegnanti di incontrare i bambini, ai bambini di rivedere i propri compagni e e di fare esperienze (anche se distanti) che connettono e ci fanno sentire uniti.

LA SCUOLA…A CASA

La sospensione improvvisa e duratura delle attività scolastiche ha gettato tutti (bambini, genitori, insegnanti) in uno stato di profondo disorientamento. La percezione di una situazione di pericolo, l’impossibilità di uscire di casa, e quindi di vivere un tempo esterno alle mura domestiche, ha messo a dura prova tutti. I più fortunati hanno potuto vivere lo spazio esterno alla propria abitazione, terrazzi e giardini sono stati riscoperti, non solo per le cantate, ma anche come spazio da riscoprire per svolgere giochi tradizionali.

In questo tempo di crisi (inteso come cambiamento)  la scuola ha dovuto riadattare i suoi strumenti per far sentire ai bambini che, nonostante i locali siano chiusi sia chiusa, le sue attività possono andare avanti, cercando forme nuove. 

Questo è sicuramente una cosa che abbiamo imparato: la relazione non si ferma, nonostante, apparentemente, sia tutto fermo.

Stiamo vivendo un’epoca di estrema lontananza gli uni dagli altri, ma grazie ai nuovi strumenti di comunicazione abbiamo potuto sperimentare la vicinanza, la certezza delle relazioni, la continuità del tempo vissuto.

I contatti, mantenuti fin da subito, sono stati poi accompagnati da programmazione, intenzionalità e progettazione, permettendo la nascita di una proposta didattica pertinente alle esigenze dei bambini, libera, nel senso che i bambini sono partecipano secondo la loro volontà e motivazione, creativa, sia da parte degli insegnanti che hanno dovuto riprogettarsi totalmente, sia da parte dei bambini, che hanno sperimentato forme grafiche diverse per realizzare disegni, plastici, piccoli oggetti, grazie all’aiuto della famiglia.

La famiglia in questo tempo ha confermato il suo ruolo primario nella vita dei bambini e la sua preziosa collaborazione ha permesso alle insegnanti di incontrare i bambini, accettare le attività, accogliere le proposte, restituire feedback che hanno permesso un costante adeguamento e aggiornamento delle attività proposte.

Le insegnanti della sezione dei bambini di 3 anni hanno deciso di riprendere le proprie attività ripartendo dal personaggio mediatore scelto all’inizio dell’anno scolastico: Cipì; la proposta a ha preso avvio dall’ultimo capitolo letto a scuola. La scelta di rifarsi allo sfondo integratore è motivata dalla necessità di dare senso a ciò che è stato vissuto nella prima parte dell’anno scolastico in continuità con ciò che avverrà in futuro. Il personaggio mediatore ci permette di affrontare temi della progettazione annuale e che hanno ancora più valore in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo: l’amicizia, il prendersi cura di se, dell’altro, dell’ambiente.

I bambini sono stati invitati a rielaborare graficamente il capitolo riguardante la guarigione di Passerì e del sacrificio di Cipì, in nome dell’amicizia: è stato stupefacente verificare come i bambini abbiano non solo ricordato la storia, ma anche recuperato i particolari e riportato quei dati all’esperienza attuale. Daniele, ad esempio, ha riportato, nella rappresentazione grafica, i personaggi e le avventure della storia. A seguire Nicole racconta un episodio in cui lei, come Cipì, si è presa cura di una persona a cui vuole molto bene.

Daniele sez A            Daniele

Nicole

 

 Nella  successiva proposta i bambini sono stati invitati a osservare i segnali della primavera  e successivamente a riprodurre in modo grafico o plastico ciò che vedevano dalla loro finestra o dal loro giardino; spesso rischiamo di vivere la ciclicità del tempo in modo distratto, sostenere i bambini a riconoscere ciò che vivono nel quotidiano, ai segnali che la natura invia, è un esercizio di attenzione, discriminazione visiva e educazione dei sensi. M. Montessori in questo senso diceva: Non possiamo creare osservatori dicendo ai bambini:” Osservate!”, ma dando loro il potere e i mezzi per tale osservazione, e questi mezzi vengono acquistati attraverso l’educazione dei sensi”. 

Nicole, Alessandro e Sofia, Arya, Alessandro, Emanuele, Enena e Gioele hanno realizzato dei plastici grazie all’uso di tecniche pittoriche, origami: fondamentale è stata la preziosa collaborazione della famiglia.

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 Ciascun bambino, secondo le sue capacità, ha partecipato realizzando disegni: partecipare ad un progetto che ha un obiettivo condiviso con gli altri bambini ci ha “connessi” al di là del virtuale. Riccardo, Mattia, Daniele ci raccontano la loro Primavera

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Raccontare al bambino il mondo che lo circonda, constatare la ciclicità della natura attraverso i senso e aiutare il bambino, con domande, e non dando risposte, a riflettere su ciò che sta osservando: è un esercizio di attenzione, concentrazione, selezione delle informazioni, percezione del proprio corpo e uso dei cinque sensi. Il genitore può fungere da modello, non fornendo spiegazioni, ma stimolando il bambino alla ricerca. Rappresenta uno sforzo per l’adulto, ma anche una grande opportunità, per recuperare gli occhi della meraviglia laddove sono andati perduti.

Il lockdown è stato un tempo in cui i bambini hanno sperimentato i limiti e l’assenza di relazioni. Attraverso l’esperienza indiretta hanno appreso l’isolamento ma in loro è stata sempre presente la spinta a cercare e condividere uno spazio relazionale; in questo tempo è stato possibile anche cogliere i doni di bellezza e gratuità del gesto che Sara e le sue sorelle hanno voluto nel giorno del compleanno del loro amico e vicino di casa Alessandro, recapitando a casa sua un cartellone, come a dire: “ora non è possibile mangiare la torta insieme ma noi ci siamo e ti vogliamo bene”. Questo gesto contiene in sé attenzione per l’altro, dedizione e tempo di cura per la realizzazione, gratuità del gesto. Per Alessandro rappresenta il sentirsi amato e riconosciuto nella relazione.

Sara, Serena e Siria per Alessandro

Sara, Serena e Siria per Alessandro

Viviamo ogni giorno una bellezza intrinseca nelle cose che emerge in tutta la sua potenza. Basta solo riconoscerla. 

La cosa importante è cogliere la bellezza collaterale che è il legame profondo con tutte le cose. (Collateral beauty, 2016)