Ultima modifica: 6 Giugno 2016
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Spettacolo conclusivo del corso di teatro “DIALETTIAMOCI PRIMAVERA”.

Domenica 29 maggio, gli alunni della classe I C della scuola secondaria di primo grado di Belforte del Chienti, dell’Istituto Comprensivo “De Magistris”, hanno messo in scena, al teatro di Caldarola, la rappresentazione teatrale “A spasso nel Medioevo”. Lo spettacolo è stato il lavoro conclusivo del percorso progettuale proposto e coordinato dalla Compagnia Teatrale “Fabiano Valenti” di Treia e, sotto la guida del bravissimo regista Francesco Facciolli, i ragazzi hanno dato vita ad un immaginario viaggio nel tempo che li ha piacevolmente condotti…a spasso nel Medioevo!

 

L’età di mezzo è un’epoca con una civiltà in progresso, carica di contrasti e suggestivi avvenimenti che hanno contribuito a trasformare la società e la mentalità del presente. Nel Medioevo si è sperimentato tutto quello che oggi abbiamo nella vita civile e sociale. In linea con il curricolo scolastico gli alunni di prima media hanno affrontato tali argomenti in classe e sul palcoscenico.

La protagonista dello spettacolo, Jessica, deve studiare storia medievale, ma proprio non ne ha voglia e mentre legge le prime righe del libro si addormenta… Così, accompagnata da cinque fiabeschi folletti, inizia il suo fantastico viaggio e conosce tanti eventi e personaggi protagonisti di quel periodo storico. Assiste all’investitura di un cavaliere, dove simboli e riti rendono la circostanza sacra e importante. Poi si imbatte in due innamorati: la fanciulla ricambia l’amore del giovane, ma sulle prime si ritrae e rifiuta la sua proposta, perché si sa… non si può cedere subito alla corte di un uomo… L’amore nel Medioevo ha le sue consuetudini e le sue usanze e recitando in rime poetiche, i piccoli attori rendono chiaro e immediato il vero senso dell’amor cortese. Jessica poi capita in un torneo cavalleresco con dame e scudieri e in seguito, siccome è affamata, è ospite in un banchetto ricco di pietanze dell’epoca, ma ahimè senza nutella, ancora… E lì, il cuoco Chichibio non sa resistere alla sua grazia e le offre la coscia della gru, scatenando le ire del padrone, che poi lo perdona come nella celebre novella di Boccaccio… Successivamente incontra Cecco Angiolieri, poeta contemporaneo di Dante, dalla vita avventurosa e scapestrata che colora il palcoscenico recitando la poesia che lo ha reso famoso “Se fossi foco”. Inoltre Jessica conversa con il Sommo Poeta, che appare in tutta la sua solennità e austerità e con San Francesco, il frate buono e mite che prega per tutti anche per coloro che non intendono le vicende del suo secolo, così lontane e estranee al nostro vivere… Durante il suo viaggio incontra anche dei dottori che vogliono curare il suo mal di testa con erbe aromatiche, e quando lei si ribella, la accusano di eresia e invocano il Tribunale dell’Inquisizione per torturarla. Ma il Medioevo è anche il tempo della sperimentazione e allora maghi e alchimisti, attratti dalle applicazioni scientifiche, calcano la scena, intenti nei loro esperimenti e nei loro studi appassionati. La protagonista incontra anche il pittore Boccati, l’artista che ha dipinto il Polittico di Belforte, il quale rimane folgorato dal viso di Jessica e vuole ricopiarlo sul quadro per realizzare il volto di Maria Maddalena. Il sabba delle streghe, che creano un sortilegio con ingredienti disgustosi e pronunciano frasi terrorizzanti, sorprende Jessica che osserva la scena divertita. E quando i folletti le dicono che è ora di tornare a casa, la bambina proprio non vorrebbe…ma per magia si ritrova di nuovo nella sua cameretta con il libro di storia…

Uno spettacolo avvincente che ha divertito tutti, attori in primis e spettatori. Questi ultimi hanno applaudito e apprezzato molto l’opera, resa spettacolare da magnifici abiti di scena e da immagini scenografiche proiettate sullo sfondo, che mostravano vicende e figure dell’epoca e hanno accompagnato in modo allusivo le battute dei ragazzi, apportando così maggiori spiegazioni a ciò che veniva detto in scena.

Un docuspettacolo che intrattiene, diverte e allo stesso tempo insegna! Tale percorso è stato utile per capire il significato del rispetto e della fiducia reciproca e quanto sia fondamentale il lavoro di squadra… Questi insegnamenti non sono validi solo sul palcoscenico, ma devono diventare regole di vita! Di questo ne è certa la professoressa Monia Palombo, che ha condiviso con gli alunni questo stimolante lavoro e ha potuto così constatare l’efficacia e la validità del laboratorio teatrale a scuola.