Ultima modifica: 26 Marzo 2016

Un campione tra noi

Intervista ad Alessandro Carassai, alunno della 3°C della Scuola Secondaria di 1° grado di Belforte del Chienti e giovanissimo campione di tiro con l’arco

Forse non tutti sanno che nella classe 3° C della Scuola Secondaria di Belforte del Chienti, c’è un “Guglielmo Tell” degno di questo nome: è Alessandro Carassai, giovanissimo campione di tiro con l’arco a livello nazionale e internazionale.
Alessandro fa parte da anni dell’ A.S.D. “Arcieri del Medio Chienti” e, reduce dall’ultima impresa che lo ha visto salire sul gradino più alto del podio a Rimini, è stato intervistato dai suoi compagni di classe:

Alessandro sul podio a Rimini

Alessandro sul podio a Rimini

Come è nata la tua passione per il tiro con l’arco?
La mia passione è nata in occasione delle Olimpiadi di Londra nel 2012, dopo aver visto in televisione la finale del tiro con l’ arco.
A che età hai cominciato a praticarlo?
Ho cominciato a praticarlo in quello stesso anno [a 12 anni]; da quel momento mi sono innamorato di questo sport e non ho più smesso.
Che tipo di arco usi?
Uso un arco nudo di nome “Gillo” da 27 pollici con dei flettenti in legno da 68 pollici, frecce vap v6 in alluminio.
Quanti giorni a settimana pratichi questo sport?
In estate lo pratico tutti i giorni, ma “indoor” (in palestra) lo pratico 3 volte alla settimana.
Cosa ti piace di più del tiro con l’arco?
Mi piacciono la tranquillità, l’amicizia tra compagni di squadra, “il fair play” e soprattutto l’immersione nella natura.
Cosa provi quando scocchi una freccia?
Soddisfazione, perché già da quel momento mi rendo conto di averla tirata bene e se fai tutto come devi, va proprio dove volevi tu.
Quali e Quanti riconoscimenti hai vinto?
Nel 2015 ho vinto due campionati italiani “Classe ragazzi” e mi sono classificato 3° ai Campionati italiani a squadre; inoltre, ho vinto anche due campionati internazionali di cui uno “assoluto” in coppia con una compagna di squadra lo scorso mese a Rimini.
Qual è stato il riconoscimento più importante?
Beh, oltre ai vari titoli italiani, ne ho ricevuti due dai comitati sportivi : uno dal “Panatlhon Club” (“Premio Evaristo Pasqualetti”) e l’altro dal Coni a dicembre: si tratta del premio “Terzo Censi” [riconoscimento particolarmente significativo in ambito sportivo ].
Come ti sei sentito in quell’occasione?
Mi sono sentito emozionato perché é veramente gratificante avere delle persone che riconoscono quello che hai fatto.
A chi dedichi le tue vittorie?
Prima di tutto ai miei genitori che mi sostengono economicamente, permettendomi di praticare questo sport e poi a tutti i miei allenatori e ai compagni di società.
Quali sono i tuoi progetti futuri riguardo questo sport?
Mi piacerebbe entrare in Nazionale per gareggiare in qualche europeo e mondiale.

L’augurio di questo Istituto è che sia solo l’inizio di una brillante carriera agonistica. IN BOCCA AL LUPO!!!

Un altro momento della premiazione

Un altro momento della premiazione