USCITA DIDATTICA PRESSO ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE “MATTEO RICCI” MACERATA
Una mattinata tra formule chimiche e fuochi d’artificio!
Il giorno 6 aprile, noi alunni della classe II C dell’I. C. “S. De Magistris” di Belforte del Chienti ci siamo recati presso l’I.I.S. “M. Ricci” di Macerata per assistere ad una speciale lezione di chimica, nell’ambito di un progetto che si chiama “Sperimentiamo la chimica e la biologia con la scuola media”.
Nell’atrio della scuola ci aspettava una briosa e simpatica insegnante, la prof.ssa Elisabetta Crucianelli, con un camice bianco, un sorriso contagioso e… tanti capelli ricci, che subito ci ha salutato e poi ci ha accompagnato a visitare l’enorme edificio scolastico. La professoressa ci ha mostrato i tantissimi strumenti scientifici esposti nei laboratori e nelle varie aule in cui ci siamo recati. Alcuni sono veramente antichi, quasi dei reperti storici, e lei di ognuno ci ha spiegato l’utilizzo e ci ha raccontato qualche aneddoto che lo riguarda, altri sono strumenti modernissimi e molto sofisticati che servono per analisi di alta precisione. Alcuni sono usati persino dai R.I.S. Abbiamo conosciuto anche la mascotte della scuola, Arturo, uno scheletro vero che si trova nell’aula di scienze. Il suo nome evoca un professore di Diritto che in passato ha insegnato per moltissimi anni in quella scuola e che ancora adesso è ricordato con stima e…simpatia. Sicuramente molto interesse ha suscitato una grande cartina geografica, appesa alla parete della biblioteca, realizzata moltissimi anni fa, che mostra tutti i più importanti Comuni d’Italia. Per ogni Comune c’era un simbolo caratteristico, ad esempio, per la città di Loreto vi è disegnata l’immagine della statua della Madonna e per Tolentino la bottiglia che ricorda le Terme di Santa Lucia. Poi la professoressa ci ha condotti nel suo laboratorio, un’enorme aula dove al posto della cattedra c’è un ampio e lunghissimo tavolo, ricoperto di mattonelle bianche e lucidissime. Il tavolo era pieno di ampolle di ogni tipo che contenevano strani liquidi, contenitori con insolite polveri, vasetti, provette, distillatori, essiccatori e tanti strumenti come pinze, imbuti, setacci e ovviamente un microscopio… Noi ci siamo seduti sui banchi avanti al suo tavolo e, mentre la professoressa ci mostrava i suoi esperimenti, prendevamo appunti, facevamo foto e video; sul muro erano appese una lavagna e la tavola periodica.
Abbiamo assistito ad una lezione…scoppiettante, nel vero senso della parola! La professoressa ci ha spiegato come si comportano gli atomi di alcuni elementi chimici a contatto con il fuoco. Tali esperimenti si chiamano “Saggi alla fiamma” e consistono nel preparare piccole quantità di Sali dai rispettivi cationi, cioè in una provetta con acido cloridrico diluito e un filo di nichel-cromo. Ogni metallo scaldato sopra la fiamma a 1200 °C presenta un diverso colore ad esempio il sodio (simbolo chimico Na) è di colore giallo, il calcio (Ca) è rosso mattone, il Litio (Li) è rosso cardinale, il Potassio (K) è violetto, il rame (Cu) è verde azzurro elettrico.
È stata una esperienza spettacolare! Abbiamo fatto i fuochi di artificio! Le scintille multicolori erano luminosissime e ognuno di noi faceva a gara per essere l’assistente della professoressa. Era divertentissimo perché dovevamo indossare occhiali speciali e guanti e potevamo maneggiare quelle sostanze e quegli strumenti singolari, ovviamente sotto l’occhio vigile e attento della professoressa.
Poi è stato il momento delle reazioni chimiche dette “di sintesi”: Il Magnesio che si presenta in nastri, se messo sotto la fiamma, reagisce formando l’ossido (Mg + O2) = MgO e si vede un colore bianco accecante, se all’ossido si aggiunge acqua si forma l’idrossido Mg(OH)2.
Invece un non metallo tipo lo zolfo (S) alla fiamma forma un’anidride; se si aggiunge acqua si forma l’acido solforico: S +O2 = anidride solforica + acqua = acido solforico.
Questo esperimento è servito per simulare le piogge acide che corrodono alcuni monumenti o statue. Se poste all’esterno, su di esse si forma una patina bianca che corrisponde al gesso. Infatti acido solforico e carbonato di calcio reagiscono formando il gesso (H2SO4 + Ca CO3 = Ca SO4).
La lezione è stata stimolante perché la professoressa, mentre manipolava le sostanze e ci mostrava i vari procedimenti, spiegava in modo semplice e chiaro le regole che sono alla base delle reazioni chimiche. Ci raccontava aneddoti divertenti, ci faceva degli esempi presi da situazioni della quotidianità o ci poneva semplici domande per farci ragionare sui meccanismi e i metodi di lavoro in laboratorio. In questo modo la chimica, che per noi è una disciplina ancora poco conosciuta, è divenuta una materia semplice, vicina al nostro vivere, ma soprattutto divertente! Infine la professoressa ci ha mostrato come si produce un’essenza o un estratto alcoolico colorante. Sul suo strabiliante tavolo da lavoro c’erano dei fiori di iris di un colore viola intenso. I petali di questo fiore sono stati posti in un mortaio con sabbia e alcool etilico a 90°C. Abbiamo pestato il contenuto, lo abbiamo filtrato con carta da filtro, bagnata con alcool, abbiamo versato tutto il contenuto in un imbuto e in seguito lo abbiamo messo sopra ad una fiamma, in modo da eliminare l’acqua che evaporava. Per magia è venuto fuori un coloratissimo estratto. Infatti la professoressa ci rivelato che lei e i suoi studenti loro non comprano gli estratti ma li creano in laboratorio poiché è possibile farli con quasi qualsiasi tipo di fiore.
A me personalmente la chimica affascina molto, sembra quasi magia!
Penso abbia fatto lo stesso effetto ai miei compagni, rimasti a bocca aperta nel vedere gli esperimenti e nell’ascoltare le spiegazioni della professoressa.
Questa lezione mi ha incuriosito così tanto che ho voluto documentarmi e ho scoperto che l’Alchimia nacque in Egitto e può essere considerata la “preistoria” della chimica. L’alchimista era alla continua ricerca della “pietra filosofale” in grado di trasformare in oro qualsiasi metallo. Chiaramente questo non avvenne mai, ma nonostante ciò il passaggio dall’alchimia alla chimica fu molto graduale.
Nel Settecento, Stahl elaborò la teoria del “flogisto” secondo la quale tutte le sostanze che bruciano contengono un elemento detto “flogisto” che viene liberato durante la combustione.
Sarà il grande Lavoisier, padre della chimica moderna, a dimostrare che la combustione è dovuta alla reazione di una sostanza, ad esempio la legna con l’ossigeno.
La grande conquista fu la ”legge della conservazione della massa” durante una reazione chimica elaborata e sperimentalmente dimostrata da Lavoisier attraverso l’uso della bilancia.
Ho capito l’utilità di conoscere e padroneggiare le conoscenze della chimica nella vita di tutti i giorni, anche se so bene che questa materia va studiata in modo approfondito per anni e abbraccia moltissimi ambiti disciplinari.
Giulia Orsini II C Istituto Comprensivo “S. De Magistris” Belforte del Chienti.