Ultima modifica: 27 Marzo 2016
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Esperienze dalla settimana culturale 1-6 febbraio 2016

Etiopia:

Sabato 6 Febbraio 2016 noi alunni della classe IIIC della Scuola secondaria di I grado di Belforte del Chienti abbiamo incontrato in classe il Dott. Claudio Tabarretti insieme a suo figlio Alberto. Il Sig. Tabarretti è un medico di Camporotondo di Fiastrone che ogni anno si reca in Etiopia, insieme alla sua famiglia, per offrire il proprio contributo da volontario all’interno di un ospedale fondato nel 2000 dai Padri Cappuccini. L’Etiopia è un Paese esteso circa tre volte l’Italia, il secondo più popoloso del continente africano. Tra montagne ed altipiani che raggiungono l’altezza media di circa 2500 m. si alternano paesaggi che vanno dalle zone aride delle coste alle foreste tropicali del sud del Paese. Considerata dagli studiosi come ‘’la culla dell’umanità’’ per il ritrovamento di resti fossili di numerosi australopitechi, l’Etiopia è attraversata dalla Rift Valley, una grande faglia di origine tettonica che ha dato origine ad ambienti di notevole interesse scientifico.

Come gli altri stati africani l’Etiopia vive il grave problema dell’accesso all’acqua, sempre troppo scarsa per i prolungati periodi di siccità ed appena sufficiente per gli usi domestici. In Etiopia non piove quasi mai, tranne nei mesi di Luglio, Agosto e Settembre. Il dottore ha mostrato un’Etiopia molto diversa da quella dei percorsi turistici e delle grandi città come Addis Abeba, capitale dello stato. La popolazione rurale, composta da ben 70 etnie, vive in case di legno con una struttura riempita di un impasto di terra e paglia; l’arredo si limita ai letti e ad un tavolo, spesso sono presenti dei topi. I pasti sono preparati all’aperto o, in caso di pioggia, in una piccola capanna. Le attività principali sono l’agricoltura e l’allevamento di bovini. Per gli abitanti le mucche sono molto importanti perché danno loro il latte. Anche la frutta costituisce una risorsa preziosa per la sopravvivenza, soprattutto le banane ed i manghi. I ritmi della vita quotidiana sono molto distesi, anche a causa delle difficoltà di recarsi da una città all’altra poiché i mezzi pubblici scarseggiano e spesso non si rispettano gli orari. Un momento molto significativo per la cultura etiope è quello della preparazione del caffè per gli ospiti, un vero e proprio rituale che occupa circa due ore di tempo. I grani del caffè vengono dapprima tostati, poi macinati e fatti bollire, la bevanda ottenuta viene offerta su di un tavolino basso ricoperto di fiori e foglie. Il caffè rappresenta il prodotto più esportato. Tra le numerose foto che il Dott. Tabarretti ci ha mostrato le più toccanti sono state le foto scattate ai piccoli pazienti dell’ospedale dei Padri Cappuccini. Le principali cause di ricovero sono la denutrizione, la malaria e la meningite fulminante; molto numerosi sono anche i casi di ustioni dovuti al fatto che i bambini più piccoli, attratti dai profumi dei cibi, cadono nei pentoloni che si trovano in terra. Il dottore ci ha mostrato anche le immagini di una scuola fondata dalla missione italiana: pochi banchi, qualche sedia ma tanta voglia di imparare. I bambini etiopi sono studenti modello e spesso i più meritevoli riescono, con l’aiuto di ong od onlus internazionali, a studiare in Europa o in America. Quello che ci ha colpito di più di questo incontro sono stati i sorrisi dei bambini, laceri e poco puliti ma con uno sguardo aperto alla speranza. In confronto a loro siamo veramente fortunati perché disponiamo quotidianamente e con facilità di molte risorse, ma non ce ne accorgiamo…

(Alexandra Baranescu, Daniela Di Pietrantonio, Silvia Caldarelli, Federico Tondi) 

 

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